Dopo tanta attesa, è finalmente arrivata la Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica, avente ad oggetto disposizioni operative ed applicative del D.Lgs. 33/2013. Essa è stata emessa venerdì 19 luglio con il numero n. 2/2013 ed è stata indirizzata all’attenzione di tutte le PP.AA., gli enti e le Autorità tenute all’applicazione della normativa sulla Trasparenza.

Va detto anzitutto che i dati sullo stato di attuazione del suddetto Decreto, riportati nella Circolare, non sono molto incoraggianti.

Infatti, “da un monitoraggio a campione effettuato sui comuni più importanti, risulta che circa il 30% degli enti non ha adeguato il proprio sito ed utilizza ancora la sezione “trasparenza, valutazione e merito. L’atro 70% si è invece adeguato, istituendo la sezione “Amministrazione Trasparente”; di questa percentuale, circa il 30% ha strutturato le sezioni così come indicato nell’Allegato A [del Decreto, ndr], adeguando una media di 50 elementi sui 66 previsti. E’ da considerare, però, che non tutte le sottosezioni contengono gli elementi oggetto di pubblicazione”.

Non soltanto, quindi, un consistente numero di Enti non ha provveduto ad inserire i contenuti (dati, documenti, informazioni) richiesti nelle apposite partizioni di “Amministrazione Trasparente”, ma la maggioranza di essi non ha rispettato la struttura in sezioni e sottosezioni del sito web indicata dal Decreto.

Sul punto, viene in aiuto alle PP.AA. la “Bussola della Trasparenza”, strumento messo a disposizione dalla PCM sul sito www.magellanopa.it/bussola. Accedendo alla sezione “Nuovi adempimenti Decreto Legislativo 33/2013” è infatti possibile visionare la struttura di un sito di prova ed effettuare la verifica in tempo reale del proprio sito alla luce della normativa.

Quanto al contenuto della Circolare 2/2013, essa è articolata in vari paragrafi, nei quali vengono trattati numerosi temi: in particolare, il diritto di accesso civico, i destinatari degli obblighi di pubblicazione, gli adempimenti, i soggetti che vigilano sull’attuazione delle disposizioni, le responsabilità e sanzioni legate all’inosservanza delle norme.

Da segnalare, in materia di diritto di accesso civico, il rilievo della PCM riguardo la differenza tra questo istituto, previsto dall’art. 5 D.Lgs. 33/2013, ed il diritto di accesso ai documenti amministrativi di cui alla L. 241/90; rilievo che risponde a chi aveva lamentato, all’interno del Decreto Trasparenza, un mancato raccordo con la normativa sul procedimento.

Importante è altresì la segnalazione fatta in Circolare sull’importanza del diritto di accesso civico non soltanto per il cittadino, ma anche per le società: “è opportuno precisare che anche le società sono legittimate a segnalare eventuali inadempimenti. Esse possono essere interessate ad una serie di informazioni, diverse da quelle del comune cittadino […]. Si pensi, ad esempio, alla pubblicazione dei tempi medi di pagamento dei fornitori, alla pubblicazione delle autorizzazioni e concessioni, dei procedimenti di gara […]”.

Significativo il chiarimento in materia di poteri sostitutivi da esercitare in caso di inadempienza dell’obbligo di pubblicazione da parte del Dirigente responsabile dei dati: secondo la Circolare, infatti, il soggetto che agisce in sostituzione va indicato secondo le modalità indicate dall’art. 2 c. 9-bis L.241/90.

In materia di adempimenti, la PCM tratta alcune questioni legate ai limiti alla trasparenza, e al raccordo tra la disciplina del D.Lgs. 33/2013 e quella a tutela della privacy. Il tentativo è evidentemente quello di “ricucire la ferita” che si era aperta, in tema di riservatezza, al momento dell’emanazione del Decreto 33 (vedi il parere reso dal Garante della Privacy).

In particolare, secondo quanto dettato in Circolare, le PP.AA. sono tenute ad attuare tutte le misure che impediscano una diffusione illegittima dei dati personali, consultando gli orientamenti del Garante per ogni caso di dubbio. La PCM richiama, sul punto, l’attenzione a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03 e agli artt. 4 c. 3-6 e 26 c. 4 D.Lgs. 33.

Utile e chiarificatrice è infine anche la tabella allegata alla Provvedimento, relativa alle sanzioni a carico di persone fisiche, enti ed organismi.

C’è ora da augurarsi che, forti di queste indicazioni operative, i soggetti tenuti all’applicazione del Decreto 33 riescano a superare le difficoltà riscontrate finora e a diventare, effettivamente, trasparenti.