Progetto Semplice è stato presentato al Convegno “Open data: cooperazione tra pubblico e privato per una fiscalità più trasparente verso imprese e cittadini e nuove opportunità per l’economia digitale”, organizzato da Assosoftware e Confindustria Servizi Innovativi e tecnologici a Roma, presso la sede di SSEF (Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze), il 12/2/2014.
Tema del meeting erano i dati aperti: più che di openness in senso tecnico-giuridico si è però parlato di apertura come disponibilità dell’informazione, detenuta dalla Pubblica Amministrazione, verso soggetti privati ed Associazioni di categoria e di quanto una maggiore accessibilità alla stessa possa favorire la crescita economica.
L’esperienza di Semplice è stata presentata da Roberto Battistelli, amministratore delegato di 01S s.r.l., azienda capofila del Progetto, il cui intervento è stato incentrato su come gli strumenti progettati in Semplice, partendo da informazioni detenute dalle PP.AA., quindi già disponibili a costo zero, possono elaborarle traendone nuova conoscenza e nuova ricchezza, sia per le Amministrazioni che per i cittadini.
Attraverso alcune slides, sono state illustrate le metodologie con cui il Progetto vuole attuare questo proposito sui dati non strutturati e strutturati, affrontando centralmente il problema operativo principale, cioè la disponibilità e la concreta accessibilità dell’informazione presso gli enti pubblici.
Questa difficoltà non riguarda tanto i dati non strutturati (delibere, determine, ordinanze etc): molti degli atti amministrativi – anche se non tutti quelli che servirebbero, come fatture, lettere .. – sono oggi obbligatoriamente resi disponibili dalle PP.AA. sui rispettivi siti ex D.Lgs. 33/2013. Semplice può quindi utilizzare questo canale come fonte di informazione: i dati così ottenuti sono poi elaborati attraverso strumenti semantici, i quali, elaborando collegamenti verticali o correlazioni argomentative tra i documenti, possono fornire un evidente aumento di conoscenza nella gestione del patrimonio dell’archivio pubblico.
Il problema della disponibilità dei dati – ha spiegato Roberto Battistelli – è invece pressante per quello che riguarda i dati strutturati, cioè formalizzati all’interno di database dell’ente.
Infatti, se l’intento del Progetto è quello di fornire degli strumenti di misurazione della governance della P.A. (in materia di performance, rating, spending review, grazie alla metodologia elaborata dall’Università LIUC), preliminare a qualunque elaborazione è l’accesso ai dati relativi alla struttura della popolazione, della capacità contributiva locale, dell’economia e della finanza pubblica. Non di meno, è importante l’accesso ai dati urbanistici sui civici, per georeferenziare le informazioni sul territorio.
Immaginando di poter sfruttare questo patrimonio informativo, Semplice potrebbe consentire all’organo politico di valutare chiaramente l’impatto delle proprie policy a livello locale, correggendole o migliorandole.
Tutte le informazioni suddette sono “nella pancia” della Pubblica Amministrazione e, allo stato, non rese disponibili dagli Enti.
Il team di Semplice ha affrontato alcune richieste di accesso, nei confronti di PP.AA. locali, a questi dati: a parte i lunghissimi tempi di evasione della richiesta, ogni Ente ha risposto mettendo in moto un diverso processo burocratico, ponendo questioni e problematiche diverse, ma tutte connotate dall’incertezza nell’agire.
Roberto Battistelli ha quindi sottolineato che i dati ad oggi pubblicati obbligatoriamente dalle PP.AA. non sono sufficienti per fornire un concreto aumento di conoscenza e di ricchezza: ne servono altri, relativi principalmente ai servizi demografici e fiscali, che, una volta anonimizzati, devono essere resi disponibili dagli Enti secondo uno standard unico di riferimento, di fonte normativa o regolamentare.
Al di là di questi, certo, sono oggi disponibili altre informazioni in materia di anagrafe e tributi, messi a disposizione da Amministrazioni Centrali (come ISTAT o MEF) e relative ai vari enti locali italiani: tuttavia, queste, se non arricchite con informazioni di dettaglio conosciute solo dall’Ente locale di riferimento e se non georeferenziate, rischiano di perdere molto del loro valore fattuale.
Sollevare questa non banale problematica ad un tavolo così importante era l’intento di Progetto Semplice.
Speriamo che la nostra provocazione sia stato raccolta!